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lunedì, gennaio 16, 2006

Ancora sulle politiche

Le politiche del 2006 oramai sono alle porte, e le città cominciano a diventare un susseguirsi di buoni intenti a caratteri cubitali. Spesso, purtroppo, l'elemento comunicativo manca completamente; ma si sa, questo riflette l'odierna piattezza della politica italiana.

Campagna DS


Anche i ds, come forzaitalia, decidono di abbandonare faccioni rassicuranti per affidarsi esclusivamente a proclami populistici. Sembra di trovarsi di fronte a pubblicità comparative di americana memoria, in nero le attuali gesta del governo, in rosso i programmi (assolutamente aleatori) per il nuovo governo.
In basso campeggia una striscia rossa (coraggiosi!) con impresso il payoff della campagna domani è un Altro giorno; dalle molteplici interpretazioni. Rifacendoci ai testi della Vanoni non pare il massimo dell'ottimismo...chissà... Alla luce dei fatti Unipol questa campagna potrebbe essere praticamente inutile.

Campagna Margherita



Ad oggi credo che questa sia l'unica campagna che abbia centrato in pieno le reali esigenze e paure del cittadino medio, non che ci voglia tanto, ma pare siano state ignorate da tutte le altre componenti politiche.
L'headline viene rafforzata dal fattore claustrofobico dei soggetti ripresi. Un'italia che opprime, rende difficile ogni più semplice movimento. Il payoff, è strettamente collegato al fattore succitato è:
Riapriamo il futuro, la Margherita.
Unica nota stonata di questi manifesti, il trucco dei due soggetti sulla sanità..sembra quasi che siano calati da un camino =)

I verdi

Spenderò pochissime parole su questo manifesto, rispondendo alla loro domanda: "cosa sarebbe l'italia senza i verdi?"..così, su due piedi, guardando il loro manifesto mi viene da rispondere "La Polonia!"...Ok, non avete gli stessi mezzi da investire al pari di ds e margherita..ma trovo questo manifesto orrendo per composizione e comunicazione.




Post Scriptum: Sabato, mentre ero in auto, ho visto il manifesto di Diliberto ergo comunisti italiani, purtroppo non sono riuscito a trovare materiale in rete al riguardo; il manifesto diceva: via dalla sporca guerra. Non credo che, l'elettore medio, oggi, sia interessato alla guerra in Iraq (per carità, ingiustissima come ogni guerra, e così mi sono assicurato anche io il mio momento di qualunquismo) più delle battaglie quotidiane cui è costretto per sopravvivere -economicamente parlando-. E poi, nel caso di Diliberto, sarebbe stato meglio eliminare il suo faccione per rendere il messaggio più credibile.